Eccoci arrivati ad Osaka. Nostra ultima tappa. Prima di arrivare, però, ci siamo fatti una gita a Nara, località a circa 40 min di treno da questa grande città che conta circa 2,7 milioni di abitanti. Beh? Che c’è di strano? Eravamo già in giro per le stazioni ferroviarie. Fermata più o fermata meno, cosa importa?

Antica capitale dal 710 al 794, ora è un luogo di alto interesse artistico e turistico. Dichiarata “Patrimonio dell’umanità” dal Unesco nel 1998, è caratteristica la presenza di cervi che girano liberamente per i parchi e chiedono in modo esplicito ai turisti cibo. Questo animale è un po’ il simbolo della città tanto da essere riprodotto anche sui tombini delle strade (fonte Wikipedia).

Da dedicarvi una mezza giornata per fare belle passeggiate. C’è molta gente in visita e le strade sono molto affollate.




Verso sera siamo arrivati in albergo e, preso possesso della stanza e delle valigie (arrivate sane e salve da Hiroshima), ci siamo concessi un riposino. Eh già, stiamo diventando vecchietti. E poi Manu ha un po’ di raspeghin in gola. Spero non si sia presa qualche malanno. Se riusciamo, ce ne andiamo a cena per festeggiare degnamente il mio compleanno. Con Sushi, chiaramente. Oppure con quello che troviamo.

L’albergo è enorme. Forse troppo. Abituati come eravamo ai piccoli Ryokan. Ma è in una posizione abbastanza comoda, con vista sul castello di Osaka.

E comunque, un altro compleanno passato in un altro splendido paese. E il prossimo, dove sarà? Io penso di saperlo ma non ve lo dico.