Eccoci rientrati ad Ahmedabad, città più importante del Gujarat, meta di questo nostro viaggio alla scoperta di un’altro pezzo di questo matto mondo. Tutto è andato per il meglio. Sicuramente oltre le aspettative. Anche perché in India è complicato capire cosa aspettarsi. Con tutti i suoi contrasti e un modo di vivere sicuramente molto lontano dal nostro. Ma non è detto migliore o peggiore del nostro. Solo diverso.

Abbiamo visto molte cose, molte persone e molti luoghi: molti non li ho nemmeno descritti sul blog; un pò per pigrizia, un pò per stanchezza, un pò per mancanza di rete dati e un pò perché……..cosa vi dovrei raccontare, quando guarderete le foto? 😜

10 anni fa, quando siamo venuti la prima volta in india, la pubblicità che si vedeva nelle riviste di viaggio indicava questo slogan: INCREDIBLE INDIA. Ed è uno slogan tutt’ora valido.

Dal cibo buonissimo e superspeziato, ai Sari coloratissimi indossati dalle donne; alle persone senza nulla che cercano di tirare avanti ai margini della società; alle vacche sacre (quelle a 4 zampe, intendo io) che hanno il pieno possesso delle strade e dei marciapiedi; alle persone che lavorano nei cantieri edili con un solo DPI (dispositivo protezione individuale) e cioè l’infradito; alle persone di casta alta affiancate da quelle della casta degli intoccabili davanti alle bancarelle dei mercati; alle ragazze e ragazzi bellissimi, con i loro capelli e occhi di un nero incredibile, che scaracchiano per strada, ecc. ecc.

Non so dirvi quante volte abbiamo rischiato la vita, si fa per dire (ma nemmeno poi tanto), durante questi 3000 e più Km per le strade del Gujarat. Per fortuna ci è andata bene. Devo dire che però di incidenti ne abbiamo visti più da noi in Italia, che qui in India. Chissà, magari il Mahatma continua a mettere una buona parola per il suo popolo, a cui teneva veramente tanto.