Devo dire che ora, dopo qualche treno preso, qualche stazione visitata, qualche lotta vinta con le macchinette emettitrici di biglietti della metro, siamo entrati nella mentalità giapponese per quanto riguarda i trasporti. Tutto ora ci sembra più facile. Il fatto che all’interno di una singola stazione possano convivere tante micro stazioni in base alle compagnie private che le gestiscono, treni normali o Shinkansen, metro, autobus a lunga percorrenza, tram e tanto altro ancora. Che per andare da un binario all’altro tu debba passare per centri commerciali e camminare per 15 min, ormai è normale.

 

Dopo una bella corsa con un trenino tra le montagne e i boschi, che ci hanno regalato degli scorci fantastici, siamo arrivati alla funicolare a cremagliera (tipo quella della Mendola) che ci porterà sull’altopiano di Koya-San. 

 

 

5 min da brivido e siamo arrivati. Qui ci aspetta un autobus che nel giro di qualche fermata, ci porterà in paese.

 

 

 

Trovato il nostro rifugio per le prossime notti, facciamo un giretto all’interno del tempio. Dai, diciamolo tutti insieme: è molto Zeeeennnnnn.

 

 

 

 

Siamo arrivati verso le 15.30 ed il sole se ne sta andando. Il termometro segna 11 gradi e anche noi ce ne andiamo…..nella nostra stanza ad attaccare il piccolo termoconvettore che, forse, riuscirà a scaldarla. La stanza è molto basic; lo stretto necessario per dormire e mangiare. I bagni e le docce sono in comune. Bisogna uscire però nei corridoi freddi. Mi sa che questa notte non mi alzerò a fare pipì. Una termos di acqua calda per il tè e cuscini per sedersi. Fico.