È uno dei pozzi monumentali presenti in città. Costruito nel 1499 dalla Regina Rudabai, questo pozzo a cinque livelli, era un luogo utile ma anche una sorta di rifugio per lo spirito. Si dice che gli abitanti del villaggio venissero qui non solo per prendere l’acqua ma che si intrattenessero per offrire 

preghiere alle divinità scolpite nella roccia e per condividere tempo e spazio socializzando. Per la forma così profonda, i raggi del sole non penetrano quasi per nulla nel pozzo e all’interno la temperatura è decisamente più fresca che all’esterno. Questo splendido esempio di architettura indo-islamica si distingue da molti altri pozzi perché presenta tre scalinate di accesso. È piacevole dedicare tempo all’osservazione delle numerose figure scolpite sulla pietra che raccontano scene tratte dalla vita quotidiana e dal mito. 

Li chiamano “pozzi” ma in realtà sono templi sotterranei: ampie gradinate coperte portano a livelli inferiori fra pareti istoriate da bassorilievi, fino ad arrivare in fondo, cioè al vero e proprio pozzo da cui si traeva l’acqua.