Uno dei siti di pellegrinaggio più sacri del giainismo, la straordinaria Shatrunjaya è una collina disseminata di templi costruiti più di 900 anni fa. I templi sono raggruppati in tunk (aree recintate), ognuna con un tempio centrale fiancheggiato da altri minori. Per raggiungere i templi bisogna affrontare una salita di 500 m (3600 gradini) che richiede un’ora e 30 minuti di cammino, il che rende l’esperienza ancora più straordinaria.

I pellegrini che salgono sino in cima diventano migliaia in occasione del Kartik Purnima, che segna la fine del Chaturmas, un periodo di quattro mesi di ritiro spirituale e rinunce materiali.

Quando ci si avvicina alla cima della collina la strada si biforca. L’ingresso principale, la Ram Pole, si raggiunge prendendo a sinistra. Oltrepassato il Nav Tonk Gate, un sentiero conduce sulla sinistra fino al tempio musulmano di Angar Pir, un santo musulmano che protesse i templi da un attacco moghul; le donne che desiderano avere un bambino portano offerte di culle in miniature. Sulla destra il secondo tunk che si incontra è il Chaumukhji Tunk, che contiene il Chaumukh (Santuario delle Quattro Facce), costruito nel 1618 da un ricco mercante giainista. Le quattro immagini di Adinath, il primo tirthankar (maestro gainista che avrebbe raggiunto l’illuminazione in questo luogo), guardano ognuna verso un punto cardinale.

È facile trascorrere un paio d’ore vagabondando tra le centinaia di templi del complesso. Il più grande e uno dei più splendidi e im- portanti, con un’incredibile quantità di dettagliatissimi bassorilievi, è l’Adinath Temple, che sorge nel punto più alto del lato meridionale (il più lontano).