E cominciano ad arrivare i “must” di questo viaggio: le importanti catene montuose della Patagonia argentina. Ma andiamo con ordine. Partenza con il sole ma con il solito e forte vento che ormai ci tiene compagnia da diversi giorni e che non ci abbandonerà, sembra, almeno fino a domenica. Si fatica addirittura a tenere in strada l’auto, almeno nei primi 60 km. Vediamo, increduli, un ciclista 🚴 che, impippandosene del vento, cerca di avanzare faticosamente lungo la strada. Ma è dura. La bici va a zig zag e le borse che si porta appresso di certo non aiutano l’equilibrio. Avrei voluto fargli una foto ma non so come avrebbe reagito. Sapendo poi che avrebbe dovuto pedalare per un centinaio di km prima di trovare il prossimo “pueblo”……

Cominciano poi i 72 km di “ripio”, strada sterrata, della ruta nacional 40. Su Wikipedia si trovano info su questa mitica caretera, ma soltanto in lingua spagnola. Per chi volesse cimentarsi: https://es.m.wikipedia.org/wiki/Ruta_Nacional_40_(Argentina) 

Ci accompagnano in questo viaggio le mucche, i cavalli e guanachi che scorgiamo numerosi al di là delle recinzioni che proteggono la caretera. 

Ho iniziato a leggere il libro 📚 “in Patagonia” di Bruce Chatwin che da una visione particolare di questa terra. Proprio una bella lettura.

LA MITICA RUTA 40

La Ruta 40 è la più lunga strada in Argentina e una delle più lunghe al mondo, da Nord (La Quiaca) fino a Sud (Punta Loyola) attraversa il paese “scorrendo” parallelamente alla cordigliera. Nella sua lunghezza, intorno ai 5000 chilometri, sale e scende dalle Ande, attraversa fiumi, centri abitati e parchi nazionali, curva e raddrizza secondo le necessità… non sta mai ferma! Chi la volesse mettere alla prova, partendo da Sud, scoprirebbe le province di Santa Cruz, Chubut, Rio Negro, Neuquen, Mendoza, San Juan, La Rioja, Catamarca, Tucumàn, Salta e Jujuy.

“…mentre guido lungo la Ruta 40 continuo a stupirmi di tanta bellezza sterile. Soprattutto in un paese che è un paradiso, tanta ricchezza dovrebbe smuovere qualsiasi forma di indifferenza… dev’essere per questo che gli europei quando vengono in Patagonia restano sorpresi…”

Finale di romanzo in Patagonia – Mempo Giardinelli

Come non capire, leggendo queste poche righe, che la mitica Ruta 40 racchiude in sè l’anima del viaggio? Questa strada, per chi l’ha esplorata in toto o anche parzialmente, stimola la mente e ci riporta ad un contatto unico con la natura. In bici, in moto, in auto o a piedi, se non fosse così lunga, o in qualsiasi altra maniera… l’importante è percorrerla!

La parte più bella? Forse quella della Patagonia profonda con la steppa, le montagne, i laghi e i ghiacciai… quella Patagonia che ti fa innamorare e che affascinò così tanto Bruce Chatwin…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Abbandonata la strada sterrata e ritrovata  la striscia di asfalto, prendiamo la deviazione che ci porterà a El Chalten, paesino di 600 anime ai piedi delle due montagne più importanti di questa zona. 

Il tempo però comincia a guastarsi. Facciamo appena in tempo a fare una fermata per sgranchirci le gambe e mangiare una banana, che cominciano le prime gocce 💦 di pioggia. Pioggia che dopo un po’ si trasformerà in leggero nevischio, portato soprattutto dal vento. Vento? Strano, non sappiamo che cosa sia, qui in Patagonia.