Notte passata in bianco, o quasi. Io avrò dormito si e no un paio di ore. Manuela qualche cosa di più. Ma chissene. Oggi è il giorno del mio 41° copleanno e quindi…. si parte. Marco, Maria e la piccola Valeria arrivano puntualissimi.
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Carichiamo i bagagli e si parte: destinazione Salar de Uyuni. È la più grande distesa salina del mondo (12.106 Kmq), si trova ad una altitudine di 3653 mt ed è uno dei paesaggi più suggestivi e affascinanti del nostro pianeta. Dopo una oretta di strada sterrata, entriamo nel salares. Vediamo come si estrae il sale e con nostro stupore, viene fatto ancora a mano.
Image_Blog00301   La luce è accecante. Senza giacca, occhiali e cappello non si andrebbe da nessuna parte. Lo scenario è veramente incredibile. Km e km di sale, senza vedere neppure dove finisca. Marco ci dice che il salares arriva ad una profondità di 150mt e si estende per 1200 Km in lunghezza e 1080 di larghezza. Stiamo un po’ li a scattare foto e poi ripartiamo alla volta di un ristorante fatto interamente di sale. All’orizzonte vediamo 3 pazzi in bicicletta che pedalano allegramente in mezzo a questo mare. Sarà che lo sport fa bene ma…..riduce i neuroni nella cabeza.
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C’è un gruppo di turisti russo che fa un casino del diavolo. Probabilmente ci hanno già dato dentro con la vodka. Infatti un biondina del tipo “ghe lo solo mi” si toglie la maglia e rimane in reggiseno, facendosi fotografare dai maschietti del suo gruppo. Ho chiesto se voleva un fotografo professionista ma la Manu non era d’accordo. Ripartiamo alla volta della Isla del Pescado, un incantevole avamposto collinare posto nel cuore del salar, ricoperto da una infinità di cactus e circondato da un bianco mare di sale.
Image_Blog00307 Qui ci fermiamo per il pranzo, affidato come sempre a Maria. Noi ci facciamo un giretto sul cucuzzolo della collina per vedere il panorama che ci circonda: Giudicate voi. Sono contento perchè per il mio compleanno mi sono regalato….la torta di sale più grande del mondo.
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Maria ci chiama per il pranzo e noi accorriamo. Pasta, verdura e una specie di ragout con patate ed altri ingredienti; piatto tipico boliviano.
Image_Blog00309 Ormai solo le 14 e dobbiamo rimetterci in marcia. Arriviamo al nostro hotel per le 15.30. Si chiama Taika de Piedra ed è l’unica cosa che si vede su questo versante della collina. Tutto fatto in pietra seguendo dei rigidi criteri ecologici. L’acqua calda c’è solo fino alle 7 di sera, visto che è riscaldata dalle celle solari. Questo vuole dire che domani mattina, nada wasser calda. Il posto però è veramente bello e particolare. Verso le 17 si alza un vento gelido. Ce ne accorgiamo dagli spifferi che entrano dalle finestre.Ora capiamo come mai sui nostri letti ci sono coperte e piumini a volontà. E sia, faremo anche questo. Sperando di riuscire a dormire un pochino, almeno. Cena alle 20. Pensavo di festeggiare il compleanno con una bottiglia di vino ma a 3650 mt forse non è il caso. Rischierei di non dormire neanche 3 minuti. Comunque vada, auguri Christian