E ieri sera, durante una visita nel quartiere di Gion, abbiamo avuto la fortuna di incontrare 2 Maiko, le apprendiste Geisha.

Non è facile incontrarle. Sono piuttosto schive e sanno che se escono, verrebbero fotografate più loro di Lady Gaga. E non vorrebbero farle uno sgarbo.

Purtroppo sono riuscito a riprenderle solo all’ultimo momento. Pazienza. Sono già contento così.

 

 

 

Per cena, siamo finiti in un locale dove si servono Ramen, tipici spaghetti serviti nel brodo.

Funziona così: all’ingresso del locale si trova una macchinetta con indicate le pietanze a disposizione; si introducono i soldi, si seleziona il piatto desiderato e viene emesso un bigliettino. Attenzione attenzione. Tutto questo scritto in giapponese. Fortuna che su alcuni tasti erano presenti delle immagini che ci hanno aiutato.

Ci si siede al bancone, tipo quello del Pepo’s per intenderci, si consegnano i bigliettini e si aspetta. Abbiamo ordinato una ciottolona di Ramen a testa che ne bastava la metà. Ma con il fresco che abbiamo patito durante il giorno ( c’era abbastanza vento e siamo usciti senza giacca), ci voleva proprio.

 

 

E domani ci si dirige verso Hiroshima. Sempre con il treno proiettile.