Visto che pioveva, siamo andati a visitare il museo della pace. Anche qua non me la sono sentita di tirare fuori la macchina fotografica. Anche perché di questo museo si può trovare ampiamente del materiale in rete. Lo stesso avevo fatto quando visitammo Tuol Sleng, a Phnom Penh, Cambogia. Correva l’anno 1975 e a quel tempo era una scuola superiore. Li venivano uccisi e trucidati gli uomini che non andavano bene al regime di Pol Pot.

Non so, forse per rispetto verso tutte quelle persone morte, ancora una volta per mano dell’uomo. Anche qui abbiamo visto immagini indescrivibili, crude, raccapriccianti; eppure accadute realmente. Fotografie di corpi ustionati, racconti di gente che ha perso la famiglia, persone che non ce l’hanno fatta, mamme e papà che hanno dovuto seppellire i propri figli. E viceversa. I morti stimati vanno dai 90.000 ai 166.000. E se si calcolano i morti di Nagasaki, bisogna incrementa questa cifra di 90.000 persone. Non contando poi tutti quelli morti a causa delle radiazioni negli anni successivi. Ma perché non impariamo nulla di quello che ci racconta la storia? L’uomo è proprio una bestia con la memoria corta corta. Erano le 08.15 del 6 agosto 1945. E ancora oggi, a distanza di 70 anni, stiamo leggendo continuamente sui giornali (non italiani), di guerre presenti in mezzo mondo. La maggioranza delle quali, dettate dal Dio soldo oppure dalla libidine di comando di questo o di quel personaggio. Mah.

All’uscita del museo ( pieno tra l’altro di scolaresche ), un bambino, probabilmente delle scuole elementari, ci ha dato un libriccino chiedendoci di scrivere il nostro pensiero su quello che abbiamo visto nella struttura. Probabilmente era il suo compitino da svolgere. Abbiamo scritto due righe, firmato con i nostri nomi, disegnato un sole che ride……e poi ci siamo defilati con il magone e gli occhi lucidi lucidi.

 

 

 

…Certo: ogni conflitto ha le sue cause, e queste vanno affrontate. Ma tutto sarà inutile finché gli uni non accetteranno l’esistenza degli altri ed il loro essere eguali, finché non accetteremo che la violenza conduce solo ad altra violenza…

 

…«In tutta la storia ci sono sempre state delle guerre. Per cui continueranno ad esserci», si dice. «Ma perché ripetere la vecchia storia? Perché non cercare di cominciarne una nuova?» rispose Gandhi a chi gli faceva questa solita, banale obiezione….

Lettere contro la guerra: Tiziano Terzani