Ed eccoci qua, dove tutto ė cominciato meno di tre settimane fa (che rima ragazzi). Hotel The Claridge di New Delhi, North India.

Arrivati direttamente da Mandawa, dopo una notte passata non dico in bianco ma quasi. Albergo molto bello, in pratica una antica Haveli completamente ristrutturata, cena buona ma ahimè, il tutto troppo vicino ad un tempio. Non abbiamo capito se capita tutte le notti o siamo stati particolarmente sfigati noi, sta di fatto che tutta la notte, le casse acustiche del tempio, probabilmente rubate ad un concerto live degli U2 da quanto forte suonavano, hanno suonato a ciodo musica indiana. Più che musica ci sembrava un lamento. Bella la musica indiana; 2/3 minuti……dopo rompe un po’ gli zebedei.
Colazione e partenza per Delhi. 280 Km in appena 7 ore. Una passeggiata, praticamente.

Tutta una tirata tranne una sosta a casa del nostro driver Sanjay, che ci ha voluto suoi ospiti per farci conoscere la sua famiglia. Ci hanno preparato un pranzetto davvero delizioso. Vivono in circa 25 mq praticamente in 8. Ma vi assicuro che l’accoglienza ė stata quella di un vero Maharajia.

E di nuovo ci siamo rituffati nel fantastico traffico di questa metropoli.

Che dire ora, che non ho già detto nei post precedenti. Incredible India, impegnativa, magica, strana, diversa, colorata, triste, surreale, egoista, gioiosa, ecc. ecc.
Domattina un aereo Lufthansa ci riporterà a casina, nella nostra piccola oasi di tranquillità e benessere.
Lasciamo qui Sanjay, il nostro bravo e discreto autista. Che con la sua esperienza come driver, ci ha permesso di tornare a Delhi sani e salvi. Mentre con la sua esperienza di indiano, ci ha permesso di evitare di ricevere qualche fregatura dai suoi compatrioti.
Lasciamo poi un paese alle prese con mille e mille problemi, sperando che riesca a risolverli almeno in parte, per la prossima volta che torneremo a visitarlo.
Namastė, India.