Ma che bella giornata, oggi. Notte porta consiglio e serenità e quindi……oggi vediamo tutto sotto una altra luce.

Facciamo una buona colazione e poi via, verso Pushkar.

Colazione indiana….che dire. Speziata e piccantina anche quella. Assaggino veloce ma poi…..si torna alla cara e vecchia marmellata.

Ritiriamo la biancheria che abbiamo fatto lavare e facciamo il chek out (per i nostri mutandoni e calzettoni abbiamo pagato una follia: 320 Rupie che equivalgono a circa 5 US$).

Siccome abbiamo speso poco, chiediamo al nostro autista Sanjay di portarci in uno shop per fare qualche acquisto. Oggi siamo in vena.

Non lo avessimo mai fatto. Alla carta di credito è saltato in aria il chip a forza di strisciarla.

Visto e comprato un bellissimo (almeno per noi) tappeto indiano fatto a mano di vera pelle di culo di cammello. Scherzo. Misto seta e lana. Bellissimo e sappiamo anche già dove metterlo. Nel nostro nido d’ammmmmmmmmmmmmmmmore.

E poi, sshhhhhh; non ditelo a nessuno ma abbiamo già fatto qualche regalino di Natale. Per chi???  Suoceri, mammata e sorrata. Guai se glielo dite, però.

Il viaggio verso Pushkar dura circa 3 orettte e passa via veloce. La mia signora è così stanca dallo shopping che si concede un riposino.

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Che bella sorpresa, il B&B che abbiamo prenotato. Leggermente fuori dal centro ma CA RI NISSSSSSS IMO. Vedere per credere.

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Il tutto per 34 Eurozzi. Niente male. Verso le 17 andiamo in centro al paesot che circonda il Pushkar Lake.

é un grande bazaar dove ti vendono di tutto. E ci sono anche tanti occidentali un pò così, probabilmente alla ricerca del loro io e del loro futuro. Abbiamo visto anche una famigliola occidentale composta da papà rasta, mamma così così e una figlioletta che era una favola. Chissà tra qualche anno dove sarà quella bimba.

Non sono genitore e a parte questo, non sono nessuno per poter giudicare.

Per conto mio, però, un genitore dovrebbe fare il massimo per dare una vita il più possibile sana,decorosa e serena ad un piccolo. Non posso fargli fare la vita che piace a me; devo fargli fare la vita che è meglio per lui.

Poi starà a lui, quando e se diventerà grande, a decidere. Decidere la strada e il cammino da percorrere, la fede da seguire, la vita da fare. Lo so, ci sarebbe tanto e tanto da discutere, ma per ora non è all’ordine del giorno di queste ferie (come direbbero i capi e dirigenti di chi so io).

E poi che ne so. Magari sono la famiglia più felice di tutte e hanno un tetto sopra la testa, senza preoccupazioni di sorta. Mah

Qui è tutto così, con i fedeli che fanno i loro riti purificatori in riva al lago, gli occidentali alla ricerca della loro amica Maria e i locali, che cercano di sbarcare il lunario vendendo di tutto.

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Vediamo se questa sera si riuscirà di dormire; visto che qui sotto c’è il parcheggio dei cammelli.

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Ah benon.

Intanto ci godiamo la cena al ristorante Seventh Heaven. Che posticino particolare. Appartiene alla stessa proprietà del B&B di dove alloggiamo. E notiamo la stessa cura con cui è arredato e come è gestito.

Giudicate voi.

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La cena è deliziosa. A Pushkar non è possibile mangiare carne, bere alcolici e fumare in pubblico. Quindi la cena è stata tutta a base di verdura.

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Servus