Come dicevo, San Pedro doveva essere una cittadina tranquilla ed invece, sembra Rimini senza il mare (anche se in miniatura). Venerdì sera le strade, che poi sono circa una decina, sterrate e a fare il giro di tutte ci si mette forse una mezz’oretta, erano piene di gente. Come pure bar, ristoranti e negozietti di artigianato locale. San Pedro è probabilmente una località apprezzata dai cileni e si è attrezzata.
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Pullula di agenzie che organizzano escursioni di tutti i tipi: Sandboard (lo snowboard de noi artri ma fatto sulla sabbia), noleggio bici (ma dove te vai con il sole a piombo sul cranio a 2440 mt s.l.m.), salares boliviani e quant’altro. Noi, in un momento di smarrimento dovuto forse al troppo sole, abbiamo scelto una escursione ai geyser di El Tatio. Non fosse altro che la partenza è prevista per le 04.30 del mattino e bisogna andare bardati come Reinhold Messner. Torneremo a quota 4.300 mt dove settimana scorsa ha fatto meno -10. Ma proprio una bella pensata. Complimenti. Abbiamo sentito che però dovrebbe valerne la pena. Siamo stati comunque tutti e due contenti di questi giorni di relax qui a San Pedro. Non c’è un gran che da fare, questo è vero. Però anche non fare una cippa è bello. In fin dei conti siamo in ferie e dopo aver passato 2 settimane in giro, con la valigia sempre in mano e a quote importanti, il nostro fisico asciutto e sportivo ringrazia.
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Qui dobbiamo organizzare il nostro trasferimento per l’aeroporto di Calama (distante circa una oretta di macchina), dove prenderemo un aereo (prenotato sempre da qui tramite internet) che ci porterà a quella che sarà l’ultima tappa del nostro viaggio. La capitale del Cile: Santiago.
Ieri (sabato n.d.r.) e oggi (evidentemente domenica sempre n.d.r.), la gente non è più così numerosa. Abbiamo pensato che il motivo potrebbe essere la festa dei Santi. Qui in sud America è molto sentita e viene vissuta come la classica gita che noi italiani chiamiamo fuori porta (????). Qui la vita costa decisamente più che in Bolivia e nei piccoli paesini argentini. Penso anche per il fatto di tutto questo turismo. Vedremo nella capitale. Dopo la prima sera che con la cena ci hanno spiumato, la responsabile di cassa Manuela, ci ha dato dentro e ha trovato localini sicuramente più abbordabili e soprattutto carini con ragazzi del posto che li gestiscono a meraviglia. Ma ormai lo sappiamo. Quando si arriva in un posto nuovo, c’è sempre bisogno di una giornatina per prendere le giuste coordinate e capire come fare per non farsi ciulare. L’albergo dove siamo è forse il più bello di tutto questo viaggio e a leggere la guida, anche di questo paesino. www.terrantai.com
Non siamo a livello degli alberghi asiatici ma comunque non ci possiamo lamentare. Le stanze sono sufficientemente spaziose, pulite e carine. C’è una piccola piscina (grande forse come la nostra cucina) e un posto relax proprio simpatico.
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Ma quello che è importante…..desayuno (ovvero colazione) da urlo. Torte fatte in casa (o per lo meno non acquistate al supermercato), biscotti, uova, formaggi, salami e spremute fatte fresche. E tutto il personale molto gentile e disponibile.
Bene. Penso di avervi annoiato abbastanza. È arrivato il momento di spegnere questa baracca e andare a comprare qualche regalino per mamma e sorella. Pensavo anche di regalare un flauto di Pan a Gioele ma non credo che i suoi genitori ne sarebbero molto felici. Servuzzzzzzzzz