Konnichiwa a tutti. Che significherebbe salve.

Quest’oggi siamo stati in giro per la città  praticamente tutto il giorno, spostandoci da una zona all’altra con la metro. Per il resto…….tutta a piedi.

Colazione alle ore 8; Manu ha preso quella tradizionale mentre io….quella giapponese. Non avevo ancora mai cominciato la giornata mangiando pesce e altre squisitezze. Mancava solo il sakè e poi sarei stato a posto. Alle 9 è venuto a prenderci Marco, un ragazzo di Rovereto che si è trasferito qui con sua moglie Giapponese. Ha organizzato parecchi tour dall’Italia e ogni tanto fa da guida ai turisti italiani che passano di qui. Ci è stato molto d’aiuto per tutto il giorno. Siamo andati insieme a convalidare il Japan Rail pass che ci permetterà di spostarci in treno durante il nostro viaggio. Abbiamo anche prenotato i posti a sedere per i primi spostamenti. E, cosa che ci ha permesso di rientrare in albergo questa sera, ci ha spiegato il funzionamento della metro. Non in tutte le entrate della metro ci sono i cartelli in inglese ma una volta spiegato un paio di trucchetti……è stato un gioco da ragazzi. La sera, durante il viaggio di ritorno, ci ha addirittura chiesto aiuto una coppia di giovani americani. E noi, gasatissimi, non ci siamo tirati indietro. Chissà se stanno ancora vagabondando nella metropolitana di questa enorme città. Abbiamo letto che conta più di 35 milioni di abitanti. Pensate che nella stazione di Shinjuku della metro, transitano ogni giorno più di 3 milioni di pendolari. E se non credete al fatto che si mettano tutti in fila ordinatamente ad aspettare di salire sulla carrozza e che quest’ultima per di più si ferma in maniera precisa sulla banchina….allego immagini.


Giornata uggiosa, quest’oggi. Ha piovuto leggermente in mattinata ma almeno nel pomeriggio ci ha graziato.

Prima tappa, quartiere di Harajuku dove abbiamo visitato il santuario shintoista più imponente di Tokyo. Stavano facendo una funzione e quindi foto…Nada. Simpatica visita a Kiddyland, immenso negozio di giocattoli. Non avete idea di quanta roba c’era lì dentro. Cose  mai viste.

 Abbiamo visitato infine il quartiere di Shibuya con l’attraversamento pedonale più incasinato che abbiamo mai visto.

Shibuya è la zona delle ragazze modaiole delle scuole superiori. Tutte tirate come calzetti. Più o meno. Abbiamo poi sconfinato nel quartiere di Akyhabara andando a curiosare in un negozio situato 3 piani sotto il livello stradale. Negozio pienissimo di Manga e Anime, cose che fanno impazzire i giapponesi. Erano esposti pezzi dal costo di svariate migliaia di Yen.

  
Penultima tappa il quartiere di Roppongi, un tempo famoso per la sua vita notturna dissoluta.

E come ultima cosa, siamo andati a visitare il comune di Tokyo. Manuela aveva nostalgia del lavoro e allora….Gli uffici sono situati in “soli” due grattacieli. In uno è possibile salire (a gratis) al 45 esimo piano e gustarsi lo Skyline di questa interessante e cosmopolita metropoli.

  
Arrivati in albergo, ci siamo rilassati facendo un bagno caldo in quello che voleva essere un Onsen, bagno termale tipico giapponese. L’acqua era normale ma ce lo siamo gustato ugualmente. Inutile dirvi che per andare in bagno bisogna indossare la yucata. 

   
 Sayonara a tutti. È ora di andare a nanna.

Ps. E domani vi spiegherò come si usa qui in Giappone la tazza del bagno.mtutto da ridere.